Energia

Prima bozza copiata dal Programma per il Comune di Napoli del 2011 (a cura di Giuseppe Cristoforoni)
Integrazioni a cura di Iginio Fidente

Energie rinnovabili: una promessa di autosufficienza e sostenibilità


Linee guida

Premessa

I Comuni con oltre 50.000 abitanti, hanno l’obbligo di redigere il Piano Energetico Comunale, in attuazione dei decreti legislativi 112/1998 e 443/1999, secondo cui le Regioni, riservandosi funzioni d’indirizzo, coordinamento e controllo, promuovono e facilitano il decentramento alle Province e ai Comuni delle funzioni amministrative in materia di energia.
Su scala locale, le problematiche energetico-ambientali andrebbero affrontate nel Piano regolatore generale, nel Piano Energetico Comunale e nel Regolamento edilizio. In questo quadro, le Province sarebbero soggetto attivo della pianificazione e programmazione energetico-ambientale del territorio e opererebbero in coerenza con gli obiettivi, le strategie e gli indirizzi della pianificazione regionale. Le Province e gli enti locali, nell'ambito delle rispettive competenze, dovrebbero disporre dei mezzi necessari a esercitare specifiche funzioni.

Energie rinnovabili

Sono generalmente considerate "energie rinnovabili" quelle generate da fonti che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano o non sono esauribili nella scala dei tempi "umani". Tali fonti sono il sole, il vento, il mare, il calore della Terra o, in altre parole, quelle fonti il cui utilizzo attuale non ne pregiudica la disponibilità nel futuro.
A questa definizione comune di "energie rinnovabili" il MoVimento ritiene che vada aggiunto il requisito della sostenibilità: l'energia è sostenibile se le relative modalità di produzione e di utilizzo permettono uno sviluppo sostenibile.
In sintesi, possono considerarsi rinnovabili quelle fonti di energia che siano rigenerabili e/o abbondanti, ma anche sostenibili.
Nulla a che vedere, dunque, con le fonti di energia attualmente definite "assimilate", come il carbone, il metano, il petrolio (il cui periodo di rigenerazione è di gran lunga superiore a quello di consumo attuale) e l'isotopo 235 dell'uranio (presente in riserve esauribili nella scala dei tempi umani), che sono limitate nel futuro e dannose per sempre.
Il MoVimento inoltre considera insostenibile, e quindi non rinnovabile, anche l'energia generata da prodotti vegetali o da rifiuti organici e inorganici tramite combustione, con relativa distruzione di preziosi materiali destinabili ad altri utilizzi assolutamente non nocivi e molto più utili allo sviluppo umano.

Alla luce di queste considerazioni, nell'insieme delle fonti veramente rinnovabili restano il sole, il vento, le risorse idriche libere, le risorse geotermiche, le maree e il moto ondoso, atti a produrre:

  • Energia geotermica
  • Energia idroelettrica
  • Energia marina
    • energia delle correnti marine
    • energia a gradiente salino (osmotica)
    • energia mareomotrice (o delle maree)
    • energia del moto ondoso
    • energia talassotermica (OTEC)
  • Energia solare
    • solare termico e termodinamico
    • solare fotovoltaico
  • Energia eolica
  • Energia o cogenerazione da acqua (di falda)

PEC del MoVimento 5 Stelle

Il MoVimento punta alla captazione e trasformazione dell'energia in modo ecologico e diffuso in rete. Significa mutare l’intero sistema di produzione industriale esistente, da sistema concentrato nelle mani di pochi a sistema diffuso. Significa rendere libero il Popolo, togliendo il potere della gestione energetica alla politica, ormai totalmente asservita a lobby, banche e industrie, che vegetano sul servilismo della classe politica, che assicura loro grandi guadagni con nessun rischio e nessun investimento, totalmente garantiti da incentivi CIP6 e Certificati Verdi, con un esborso bassissimo in forza lavoro e nessun intralcio né burocratico né legale, grazie a continue deroghe a leggi e normative.
La popolazione, resa “ormai” ignorante perché privata della libera informazione e dei diritti alla trasparenza e alla partecipazione, è costretta, a sua insaputa, a pagare bollette salate che finanziano le lobby del potere.
Eppure molte Regioni detengono in abbondanza fonti di energia rinnovabili e non avrebbero alcun bisogno di importare energia da combustibili fossili né di produrla attraverso un anacronistico incenerimento di rifiuti e biomasse. Energia, che in buona parte va sprecata, a causa dell’inefficienza energetica negli edifici, nei trasporti e nei servizi essenziali (pubblica illuminazione, impianti di sollevamento per acqua potabile e fognature, ecc.)

Energia passiva

Con "riqualificazione energetica degli edifici" si intendono tutte le operazioni atte a conferire una nuova e superiore qualità prestazionale alle costruzioni esistenti, volte cioè alla razionalizzazione dei flussi energetici che intercorrono tra sistema-edificio e ambiente esterno.
In generale, gli interventi sono finalizzati a:

  • migliorare il comfort degli ambienti interni
  • contenere i consumi di energia
  • ridurre le emissioni di inquinanti e il relativo impatto sull’ambiente
  • utilizzare in modo razionale le risorse, attraverso lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili in sostituzione dei combustibili fossili
  • ottimizzare la gestione dei servizi energetici.

L'obiettivo dell'efficienza energetica degli edifici vecchi e nuovi è sostenuto a livello nazionale e internazionale da politiche di incentivazione che individuano nella necessità di un sostanziale cambiamento del modo di costruire, di gestire e di manutenere gli edifici, la chiave di volta, in ambito edilizio, per la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della salute e del benessere dell’uomo.
Contribuiscono al miglioramento delle prestazioni dell’involucro edilizio, ad esempio, la captazione dell’energia gratuita del sole per la produzione di energia elettrica e la corretta gestione della ventilazione naturale.
Con l’adozione di queste strategie negli interventi di ristrutturazione sarebbe possibile portare la “classe energetica” del patrimonio edilizio esistente dall’attuale classe “F” alla classe “A”, come sta avvenendo per il mercato degli elettrodomestici, con un abbattimento del consumo medio di gasolio/mq annuo per abitazione da 20/25 litri a 7 litri (la casa passiva consuma 1,5 litri/mq).
Questa scelta consentirebbe tra l’altro un vero rilancio occupazionale nel settore edile, manifatturiero e artigianale, senza ulteriore consumo del territorio, come invece si prospetta nello scellerato Piano Casa, che favorirà nient'altro che la speculazione edilizia e la cementificazione, con guadagni per pochi e altissimi costi ambientali per tutti.

Interventi proposti
Con "riqualificazione energetica degli edifici" si intendono tutte le operazioni atte a conferire una migliore efficienza alle costruzioni esistenti, volte cioe' alla razionalizzazione e diminuzione dei consumi di energia.
In generale, gli interventi sono rivoli a:

  • migliorare il comfort degli ambienti interni
  • diminuire i consumi di energia elettrica e da combustibili (gasolio, metano e gpl)
  • ridurre le emissioni di inquinanti e il relativo impatto sull'ambiente
  • utilizzare in modo razionale le risorse, attraverso lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili in sostituzione dei combustibili fossili
  • ottimizzare la gestione dei servizi energetici.

L'obiettivo dell'efficienza energetica degli edifici vecchi e nuovi è sostenuto a livello nazionale e internazionale da politiche di incentivazione che individuano nella necessità di un sostanziale cambiamento del modo di costruire, di gestire e di manutenere gli edifici, la chiave di volta, in ambito edilizio, per la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della salute e del benessere dell’uomo.
Contribuiscono al miglioramento delle prestazioni dell’involucro edilizio, ad esempio, la captazione dell’energia gratuita del sole per la produzione di energia elettrica e la corretta gestione della ventilazione naturale.
Con l’adozione di queste strategie negli interventi di ristrutturazione sarebbe possibile portare la “classe energetica” del patrimonio edilizio esistente dall’attuale classe “F” (scarso isolamento termico), alla classe “A” ( ottimo isolamento termico), con una diminuzione del consumo medio di combustibile del 70% (per un appartamento di 100mq da 2000/2500 diminuzione fino a 700 litri all'anno di gasolio o 1700/2100 a 600mc di metano).
Questa scelta consentirebbe tra l’altro un vero rilancio occupazionale nel settore edile, manifatturiero e artigianale, senza ulteriore consumo del territorio, come invece si prospetta nello scellerato Piano Casa, che favorirà nient'altro che la speculazione edilizia e la cementificazione, con guadagni per pochi e altissimi costi ambientali per tutti.

Azioni:

  • Sostegno e divulgazione degli strumenti legislativi a disposizione del privato per riqualificare il proprio edificio
  • Ricorso alle agevolazioni di legge per la qualificazione e il recupero degli edifici esistenti del patrimonio comunale
  • Individuazione di tutte le azioni atte a facilitare e promuovere la riqualificazione del patrimonio edile esistente, sponsor, eventi, ecc.

Energia attiva

Geotermico

La Banche Dati Geotermiche ci dicono che la nostra nazione è caratterizza dalla presenza di vulcani recenti e attivi e da numerose manifestazioni.
Considerata tale disponibilità naturale, proponiamo di improntare studi volti a valutare l'opportunità di realizzare centrali geotermiche nelle zone atte a riceverle e di promuovere e sovvenzionare anche impianti privati e per singole utenze.

Moto ondoso

Energia dal mare. Il progetto Pelamis (che prende il nome da una specie di serpente di mare) è costituito da un sistema con galleggianti che utilizza l'ampiezza dell'onda. Ha una struttura semisommersa che trasferisce il movimento delle onde a pistoni idraulici accoppiati a loro volta con generatori elettrici. Impianti composti da 5 elementi congiunti, aventi un diametro totale di 3,5 m e lunghi 150 m, esprimono una potenza di 750 kW. Impianti di prova saranno installati al largo della Scozia (750 kW) e al largo dell'isola di Vancouver, in Canada (2 MW). Gli impianti commerciali dovrebbero produrre 30 MW e coprire 1 km quadrato di mare. I primi sistemi commerciali saranno installati davanti alle coste del Portogallo. Il primo impianto è in via di completamento e ha una potenza di 2,25 MW.

Fotovoltaico

Nonostante i costi ancora elevati, il pannello fotovoltaico è una valida fonte di approvvigionamento energetico. Un kit fotovoltaico da 3 kWp, azzera la bolletta elettrica di una famiglia media. Inoltre, l’incentivo in “Conto Energia” erogato dal GSE per 20 anni ripaga l’impianto in 12/15 anni (a seconda degli accordi con la banca), a costo zero per l'utente, ovvero il costo dell'impianto viene totalmente ripagato dall'energia termica prodotta, divenendo guadagno per gli anni rimanenti ai 20, con versamenti diretti nel conto corrente bancario personale dell'utente.
La vita media dell’impianto è di circa 25/30 anni. Sono da prevedere un contratto di manutenzione e una polizza assicurativa “all-risk”.

Il futuro del fotovoltaico è ricco di buoni auspici. È allo studio un prodotto al mirtillo che funzionerà per fotosintesi clorofilliana, capace di produrre energia con la sola presenza della luce e non solo per irraggiamento. I costi di produzione sono destinati a calare progressivamente nel tempo, in rapporto inversamente proporzionale alla diffusione del prodotto. Proponiamo di sostenere e diffondere il fotovoltaico, anche in termini di ricerca e sperimentazione, favorendo i piccoli impianti domestici e limitando la diffusione dei mega impianti industriali su suolo libero, specie se agricolo.

Microeolico

Le attuali tecnologie per lo sfruttamento del vento, consentono di rendere energeticamente autosufficienti palazzine, ville e fabbriche. Gli impianti micro e minieolici offrono un limitato impatto ambientale e funzionano come i vecchi mulini a vento, con la differenza che il movimento di rotazione delle pale viene trasmesso a un generatore che produce energia elettrica. Il loro costo sarà presto accessibile a tutti.

Azioni:

  • Promozione del ricorso al Conto Energia in ambito pubblico e privato
  • Produzione di energia da fonti rinnovabili: fotovoltaico, eolico, geotermico e moto ondoso
  • Sostegno e divulgazione degli strumenti legislativi a disposizione del privato per rendere il proprio edificio energeticamente autosufficiente
  • Ricorso alle agevolazioni di legge per l’autosufficienza energetica degli edifici esistenti del patrimonio comunale
  • Individuazione di tutte le azioni atte a facilitare e promuovere la realizzazione di impianti energetici da energia rinnovabile
  • Promozione della ricerca nel settore
  • Promozione di azioni atte a sostenere e diffondere in rete gruppi di democratizzazione dell’energia da produrre, distribuire, stoccare e condividere.

Esempi pratici

Primo esempio

Riportiamo i dati di un progetto per alcuni impianti fotovoltaici da realizzarsi su strutture comunali nella provincia di Napoli (1). Il comune in questione, per illuminare le strade e le strutture di cui al progetto, consuma in un anno 731.250 kWh, spendendo circa 117.000 euro.
Il progetto, da 332 kWp complessivi, prevede una produzione annua di 432.000 kWh, pari a un risparmio di 69.126 euro.
Il premio GSE per la produzione ammonterà a 198.738 euro/anno, da cui andrà sottratta la rata annua di mutuo.
In sintesi, il calcolo annuo è il seguente (la rata si paga solo per i primi 14 anni):
Risparmio: 69.126 euro +
Premio: 198.738 euro -
Rata del mutuo: 129.000 euro =
Vantaggio: 138.864 euro (2)

(1) Progetto realizzato con il secondo conto energia
(2) Nel calcolo vanno anche inclusi i costi annui di manutenzione e i costi di assicurazione, pari a circa il 2% del valore dell'impianto (24000euro/anno).
Concludendo, per i primi 14 anni l'utente non paga nulla, il consumo in eccesso, di 300000 Kwh pari a circa 48mila euro, il costo di assicurazione e manutenzione pari a 24mila euro e la rata di mutuo pari a 129mila euro, vengono coperti dal rimborso GSE (circa 0,4 cent/KWh), per un premio di circa 200mila euro. Dal 15o anno in poi, il rimborso di 200mila euro all'anno, viene incamerato dall'utente.

Secondo esempio

Nella provincia di Napoli ci sono quasi quattromila scuole, tra pubbliche e private di ogni grado.
Consideriamo per difetto, che mille di queste scuole abbiano uno piccolo spazio di m12xm12, inutilizzato sul tetto o all'aperto, purche' assolato, possiamo realizzare un impianto fotovoltaico da almeno 15KW di punta su ognuno di questi spazi disponibili, la potenza totale installata sarebbe di 18MWp, per una produzione non inferiore a 22mila MWh all'anno. Questa potenza, considerando il fatto che una famiglia con due figli consuma circa 10KWh al giorno, sarebbe sufficiente per almeno settemila famiglie. Ripetendo il ragionamento per tutti gli edifici pubblici, i condomini che hanno questa disponibilita' di spazio, va da se che la bolletta elettrica per molti napoletani SAREBBE GRATUITA per i primi 10 anni e successivamente significherebbe un guadagno, la cui entita' e' facilmente calcolabile da chi legge. Inoltre, cosa non meno importante, liberebbe risorse ( non pagherebbe piu' le bollette dell'energia elettrica per quelle scuole, vale a dire 20 eurocent per Kwh moltiplicato per 22milioni di Kwh fa 4,4 milioni di euro), per il Comune di Napoli, che ve ne pare?

Energia futuribile

Fotovoltaico ibrido di terza generazione

Si tratta di un prototipo di celle a tinta sensibilizzata realizzato dal professor Michael Grätzel del Politecnico di Losanna (EPFL), che ha usato la fotosintesi clorofilliana come punto di riferimento. Il progetto, realizzato da Cyanine Technologies, società dell'Università di Torino, e dall'azienda Pianeta, è stato presentato presso la biblioteca civica del Comune di Settimo Torinese.

Foglia artificiale

La cella solare sviluppata dal (Mit) Massachusetts Institute of Technology, guidato dal Prof. Daniel Nocera, riproduce il processo di fotosintesi clorofilliana delle piante trasformando la luce del sole e l'acqua in energia. L'energia prodotta dalla foglia artificiale è 10 volte superiore a quella creata dalla fotosintesi naturale.
Con meno di 4 litri d'acqua, la foglia artificiale riesce a produrre l'elettricità necessaria per riscaldare una casa.
Il gigante automobilistico indiano Tata afferma che nei prossimi 18 mesi ne costruirà un modello commerciale grande quanto una cella frigorifera, grazie al quale ogni casa potrà avere la propria centrale elettrica.

Pila a combustibile

La pila a combustibile (o cella a combustibile, dall'inglese "fuel cell") è un dispositivo elettrochimico che permette di ottenere elettricità direttamente da certe sostanze, tipicamente da idrogeno e ossigeno, senza che avvenga alcun processo di combustione termica. L'applicazione che tutti ricordano delle pile a combustibile è l'auto a idrogeno.


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