Bozza a cura del gruppo tematico del M5S Napoli
Vogliamo contribuire al programma sanitario nazionale proponendo azioni, che nella loro sintesi, possano essere efficaci nel realizzare
un Servizio sanitario degno di un paese civile.
Linee guida
Il Servizio Sanitario Nazionale italiano è riconosciuto a livello internazionale (OMS) per capacità di risposta assistenziale universale in rapporto alle risorse investite. Questo primato è minato da 4 fattori:
1. La devolution, che affida alle Regioni l’assistenza sanitaria; Il suo finanziamento, che accentua le differenze territoriali; La sanità privata convenzionata che sottrae risorse e talenti al pubblico. Mancato sviluppo medicina territoriale.
2. L'intromissione dei politici nella gestione sanitaria comporta che il ruolo della politica deve tornare ad essere quello di programmazione e controllo, lasciando la gestione a coloro i quali abbiano effettivamente la competenza e l'esperienza per poterlo fare, ciò significa scorporare le aziende ospedaliere dalle regioni( centri di potere politico), dotandole di una propria autonomia decisionale e finanziaria. Non e' vero che le risorse del SSN non bastano, sono semplicemente spese male (corruzione-incuria-incompetenza). Ciò è dimostrato dagli studi di rilevanza nazionale (censis) che dimostrano che i soldi sono spesi più per finanziare servizi esterni e appalti che per la reale assistenza medica. Inoltre proprio le regioni con più alto tasso di indebitamento(Campani, Sicilia, Calabria, Puglia) guarda caso tutte al sud eccetto il Veneto sono quelle che hanno la più bassa spesa pro-capite.
3. La buona gestione significa anche l'obbligo per il manager del pareggio di bilancio pena sospensione dello stipendio nei casi più gravi il licenziamento.
4. Revisione periodica dei risultati, con valutazione qualitativa dell’efficacia (indici di mortalità, tassi di successo, volumi dei casi trattati, di pubblico dominio on-line.) e non solo dell’efficienza intesa come rapidità di azione, minimo esborso di risorse, ottimizzazione degli interventi, etc. da parte della commissione nazionale.
Il M5S propone:
• di modificare l'articolo 117 della Costituzione alla lettera “m) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili, sociali e sanitari che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale”;
• di far funzionare le Aziende Sanitarie con i seguenti obiettivi:
1. Migliorare, mantenere o ripristinare la salute sia della persona che della collettività, sia fisica che psichica.
2. Migliorare l'offerta sanitaria pubblica in modo da evitare la migrazione sanitaria tra regioni per prestazioni standardizzate
3. Garantire i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) definiti a livello Nazionale
4. Pubblicazione on line di tutti i documenti e risultati delle Aziende Sanitarie
5. Individuazione fonti di malattie: Inceneritori, Smog, Inquinamento da rifiuti tossici etc. con denuncia alle autorità per l'eliminazione delle stesse.
Quest'obiettivi si possono raggiungere con:
Finanziamento prioritario del Servizio Sanitario da parte dello Stato in base agli obiettivi Nazionali da raggiungere.
Il livello di civiltà di un Paese si valuta sulla qualità dei servizi che offre e l'offerta sanitaria pubblica è il primo tra servizio, per cui il suo finanziamento è prioritario rispetto al finanziamento militare e di opere con obiettivo esclusivamente politico (vedi ponte sullo Stretto, TAV etc.) e di tutte quelle attività che rientrano nelle sfere privatistiche (scuola privata, industria privata etc.).
Recupero di risorse mediante un'attenta razionalizzazione della spesa sanitaria.
Eventuali ticket in relazione al reddito.
Razionalizzazione della spesa sanitaria.
La razionalizzazione della spesa sanitaria deve contribuire ad aumentare le risorse per raggiungere gli
obiettivi sanitari:
1. Abolizione delle Direzioni Sanitarie con istituzione del Direttore Medico eletto tra i medici dell'Azienda a capo del consiglio dei medici (come nel resto del mondo). Praticamente solo in Italia esista questa struttura che si sovrappone alle funzioni già demandate ai Direttori (ex Primari) di Unità Operative Complesse (ex Reparti). In tutti i Paesi europei esiste la figura del Direttore Medico eletto tra i Direttori di Unità Operative Complesse che coadiuva il Direttore Aziendale per l'indirizzo della politica sanitaria che l'Azienda intende perseguire. Superfluo immaginare il risparmio se ogni Azienda rinuncia al suo Direttore Sanitario Aziendale e ai suoi Direttori Sanitari di Presidio.
2. Centri di alta specializzazione distribuiti secondo bacini di utenza e confermati solo se rispondono a stretti standard qualitativi e quantitativi. I centri di alta specializzazione necessitano di attrezzature, tecnologia e specializzazione i cui costi sono elevati. Proprio per gli elevati costi di questi centri è necessario che siano efficienti ed utilizzati al massimo delle capacità. Sono da evitare le moltiplicazioni dei centri solo per un egoismo politico-professionale che provocano un dispendio di risorse senza ottenere un ritorno di salute all'utenza. Vedi i centri trapianti d'organo che in alcune regioni( es. regione Lazio vi sono tre centri trapianti d'organo e operano di meno di quello di Torino con un solo centro) si sono moltiplicati superando solo gli standard di costo ma non quelli qualitativi previsti questo lo si può ovviare tenendo presente L' EFFICACIA : valutazione in base ai risultati ottenuti, mediante metodi squisitamente statistici e tenendo conto non solo dei risultati immediati ma di quelli a distanza tipo: indici di mortalità, tassi di successo, volumi dei casi trattati, di pubblico dominio on-line.
3. Utilizzo delle attrezzature delle aziende almeno 12 h/die per le prestazioni d'elezione (TAC, RMN, ecografi etc.) in modo da ridurre i tempi di attesa per gli utenti. L'ammortizzamento del costo delle attrezzature dev'essere accorciato imponendo un utilizzo di almeno 12h/die dell'attrezzatura coordinando i centri prenotazione,magari sfruttando i policlinici universitari per ottimizzare la medicina di base con più ambulatori. Non è possibile che esistano lunghe liste di attesa in un centro ed attrezzature sottoutilizzate in un'altro centro nella stessa città. Questo permette sia la diminuzione delle liste di attesa che i costi di ammodernamento. Se ad esempio una TAC viene utilizzata per 12h/die anziché 6 sarà possibile sostituirla con una più moderna in metà tempo. Un vero scandalo poi, sono le prestazione dentistiche che sono disponibili presso la struttura pubblica solo per il (43%).
Questa è un'altra lobby che bisognerebbe smontare quella dei dentisti privati anche provvedendo all'abolizione del numero chiuso all'università e ottimizzando le prestazioni pubbliche e renderle convenzionate.
4. Programma Nazionale di educazione sanitaria: prevenzione, corretto utilizzo dei farmaci e sui loro rischi/benefici.
5. Numero e Distribuzione del Personale dipendente delle Aziende Sanitarie secondo indici condivisi su tutto il territorio nazionale per evitare assunzioni improprie o carenze di personale.
6. Obbligatorietà delle Aziende ad assicurare uno sviluppo adeguato della medicina territoriale (psichiatria, geriatria, oncologia etc.), telemedicina e dell'assistenza domiciliare per patologie e follow-up terapeutici definiti da commissione Nazionale. L'Assistenza domiciliare oltre ad essere meno costosa libera posti letto che per un ospedale costano circa € 600 al giorno, inoltre ha il grande vantaggio di essere più umana e più vicina al paziente che non viene allontanato dal suo ambiente quotidiano e non secondario maggior numero di occupati.
7. Definizione del numero di infermieri e personale socio-sanitario destinati all'assistenza domiciliare in rapporto alla popolazione.
8. Attivazione dell'assistenza domiciliare sia da parte dello specialista che del medico di base.
9. Liberalizzazione e commercializzazione dei farmaci da banco
10. Obbligo dell'aggiornamento professionale per i dipendenti a cura dell'azienda.
Strumenti per il raggiungimento degli obiettivi Nazionali
Gli obiettivi di salute Nazionali devono essere raggiunti mediante:
1. Collocazione delle Aziende Sanitarie nel territorio in considerazione della popolazione e delle distanze.
2. Nomina dei Direttori Generali e dei direttori di unità operative complesse attraverso:
CONCORSO PUBBLICO NAZIONALE PER TITOLI ED ESAMI PER IL DIRETTORE GENERALE – DEI DIRETTORI DI UNITA' OPERATIVE COMPLESSE (EX PRIMARI).
Qualunque correttivo in tema di sanità è destinato a fallire se non si estromettono totalmente i politici dalla gestione sanitaria. Nodo cruciale del problema sono i concorsi per l’assegnazione delle figure apicali.
Al momento il meccanismo funziona così:
La giunta regionale nomina il Direttore generale (con criteri politici). Il direttore generale (sotto la pressione dei suoi referenti) nomina il direttore amministrativo e quello sanitario. Tutti gli altri concorsi, apparentemente pubblici e con normative imparziali, sono in realtà pilotati dai politicanti e/o sindacati.
- Modalità di riforma:
Per accedere al concorso dovrà essere necessario il possesso di determinati requisiti. Gli aspiranti in possesso di tali requisiti devono essere preventivamente iscritti ad un albo nazionale aspiranti che ne cura la graduatoria in base ai titoli posseduti.
La commissione giudicatrice dovrà essere formata da membri di chiara fama, provenienti dal mondo accademico e da quello del lavoro, preventivamente iscritti in un Albo nazionale e individuati mediante pubblico sorteggio.
Il sorteggio della commissione dovrà avvenire in sedi ad hoc designate a livello nazionale e alla presenza di un pubblico funzionario (ad esempio Uffici Intendenza di Finanza)
Non possono far parte della Commissione esaminatrice i membri residenti nella medesima regione dove si è bandito il concorso.
- Requisiti specifici dei candidati
Direttore Generale : Possesso di titoli che attestino la competenza e l’esperienza in campo manageriale, sia pubblico che privato
Direttore di unita' operative complesse: idoneità nazionale nella disciplina – esperienza lavorativa – curriculum accademico e professionale
- Durata dell’incarico
Massimo quinquennale e rinnovabile a mezzo di revisione (da parte della Commissione centrale)
Revisione periodica (almeno annuale) dell’operato, facendo riferimento non solo ai risultati sotto l’aspetto economico e dell’efficienza ma soprattutto rispetto all’efficacia L’efficacia dovrà essere valutata con parametri specifici, quale ad esempio percentuale degli esiti a distanza, tassi di mortalità, tassi di successo, volume dei casi trattati di pubblico dominio e anche con l’ausilio di specifici strumenti statistici, di cui normalmente si avvale l’imprenditoria privata.
3. Miglioramento dell'offerta specialistica pubblica.
4. VALUTAZIONE PERIODICA (ANNUALE O AL MASSIMO QUADRIENNALE) DELL'OPERATO DI CIASCUN DIRIGENTE, SIA ESSO MEDICO O AMMINISTRATIVO, MEDIANTE ANALISI QUALITATIVA DELL’EFFICACIA E NON SOLO DELL'EFFICIENZA.
In tema di sanità è cruciale la valutazione delle attività non solo in base ai criteri di economia e di efficienza ma anche e soprattutto nel senso dell’efficacia.
EFFICIENZA : intesa come rapidità di azione, minimo esborso di risorse, ottimizzazione degli interventi,etc.
EFFICACIA : valutazione in base ai risultati ottenuti, mediante metodi squisitamente statistici e tenendo conto non solo dei risultati immediati ma di quelli a distanza.
Se un chirurgo opera più di un altro, oppure se un ospedale fa più ricoveri di un altro, o anche se un direttore generale spende meno di un altro,etc. etc. non vuol dire necessariamente che essi stanno lavorando nel migliore dei modi. Magari quel chirurgo fa più morti e danni rispetto ad un altro, quell’ospedale cura i malati più superficialmente o accetta solo quelli meno gravi, quell’Amministratore lesina sulle cure a più alto costo.
QUINDI VA VALUTATA PRINCIPALMENTE L’EFFICACIA E NON L’EFFICIENZA.
Come? Mediante l’ausilio di metodi statistici e di follow-up.
Di tutto ciò sono ben consapevoli tutte le aziende private, nel pubblico invece per ovvi motivi politici questi concetti non sono minimamente rispettati.
5. Valorizzazione e Verifica dei medici di base mediante indici nazionali di qualità e produttività con pubblicazione sul sito Aziendale.
6. Programma di informazione sanitaria.
7. Gestione degli incentivi sui risultati raggiunti.
8. Gestione delle liste di attese mediante pubblicazione online rispettando la privacy.
9. Informatizzazione sanitaria su tutto il territorio nazionale.
10. Obbligo di pubblicazione online dei bilanci dettagliati sul sito delle Aziende Sanitarie
11. OBBLIGO PER GLI AMMINISTRATORI DEL PAREGGIO DI BILANCIO, CON RESPONSABILITÀ CIVILE PER I DISAVANZI, SALVO CASI ECCEZIONALI (AD ESEMPIO CALAMITÀ NATURALI)
Il direttore Generale di ASL o A.O. dovrà essere tenuto all’obbligo del pareggio di bilancio. Per ogni eventuale disavanzo ne risponderà in sede civile con sospensione dello stipendio e nei casi più gravi con il licenziamento
L’operato dell’amministratore andrà verificato periodicamente (annualmente) da parte di una commissione nazionale ad hoc, formata da esponenti del mondo imprenditoriale di chiara fama e iscritti in un apposito Albo Nazionale.
Analogamente non è ammissibile per una ASL e A.O. un avanzo primario. In caso di surplus l’amministratore è obbligato ad investire l’eccedenza in fini istituzionali.
12. OBBLIGO PER GLI AMMINISTRATORI DI PUBBLICARE ON-LINE IL PROPRIO CURRICULUM APPENA VINTO IL CONCORSO. OBBLIGO PER GLI AMMINISTRATORI DI PUBBLICARE ANNUALMENTE ON-LINE LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI PROPRIA E DEI CONGIUNTI.
RETRIBUZIONE MASSIMA PER IL DIRETTORE GENERALE NON SUPERIORE AI 5000/7000 EURO.
13. APPALTI PER FORNITURE DI BENI E SERVIZI ALLE ASL E AZIENDE OSPEDALIERE AFFIDATI AD UNA COMMISSIONE UNICA NAZIONALE
L’acquisto di beni, servizi, attrezzature etc. andrebbe affidato ad una commissione unica nazionale, magari suddivisa in sottocommissioni per richieste specifiche (farmaci,apparecchi,etc.), allo scopo di diminuire i costi. In tal modo i costi sanitari si ridurrebbero drasticamente.
A tale scopo sarebbe necessaria un’analisi più approfondita, giacché se i risparmi fossero veramente elevati, una tale misura, unitamente a quelle che mirano ad estromettere i politici dalla gestione della sanità pubblica, potrebbe essere forse sufficiente ad equilibrare i conti ed eliminare i tanto vituperati ticket.
14. DIVIETO DI LIBERA PROFESSIONE INTRAMOENIA PER MEDICI E PARAMEDICI DIPENDENTI DA STRUTTURE PUBBLICHE
La logica del “doppio binario” pubblico e privato, come anche delle famigerate “liste di attesa” è tristemente nota all’opinione pubblica.
Consentire ad un operatore sanitario di poter effettuare, anche in strutture ad hoc ma comunque collegate e gestite dal pubblico, una propria attività a pagamento determina nel migliore dei casi un ostacolo alle prestazioni gratuite in favore di quelle private. Laddove invece trattasi di prestazioni essenziali alla vita (ad esempio per malattie gravi quali i tumori o malattie del cuore) ciò diventa addirittura criminale.
Il malato si sente dire (e tutto ciò in apparente assoluta legalità, perché nella struttura naturalmente ci guadagnano tutti, dall’Amministrazione fino all’ultimo inserviente) che la cura deve essere praticata con urgenza ma che tuttavia c’è una lunga lista di attesa. In definitiva o pagare o morire.
Nessun professionista, anche molto affermato, è incline a lasciare la struttura pubblica, dedicandosi solo al privato. Egli è ben consapevole, infatti, che la struttura pubblica agisce come lo specchietto per le allodole, attirando i malati bisognosi che sperano, fino a prova contraria, di poter ottenere gratuitamente la prestazione, salvo poi ad esser costretti a pagare.
Bibliografia
- http://www.santetunisie.rns.tn/msp/service_publ ic/prise_charge_malade.html
- http://www.governoberlusconi.it/notizie/450-528/la-salute-dei-cittadini
- http://www.italiadeivalori.it/home/faqs/sanita/17108-sanita-decreto-deludente-da-balduzzi-misure-di-contorno
- http://www.governo.it/Governo/Costituzione/2_titolo5.html
- Piano Sanitario Nazionale 2011-2013: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1454_allegato.pdf
- Carta di Tallin: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1314_ulterioriallegati_ulterioreallegato_0_alleg.pdf
- Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2009-2010 http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1655_allegato.pdf
- Annuario statistico nazionale - Attività gestionali ed economiche delle Asl e Aziende ospedaliere - Anno 2009
- http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1677_allegato.pdf
- http://denaro.it/blog/2012/05/01/manager-e-commissari-totonomine-fino-a-luglio
Elementi correlati
Slides illustrative (a cura di Pasquale Russo)
Visitando la pagina salute del sito mi accorgo che è stata notevolmente modificata.
Non mi riferisco al fatto che sono state aggiunte le proposte di Giuseppe Militerno, cosa del tutto giusta, bensì al fatto che sono state stravolte le mie, omettendo a mio avviso i punti essenziali che invece comparivano nella stesura precedente.
Inoltre l'immagine inserita nel capoverso "Finanziamento prioritario del SSN" si riferisce ad una formula di tutt'altra natura che è l'indice standardizzato di mortalità.
Delle due l'una:
1) Nessuno del M5S condivide le mie opinioni (cosa che non mi sembra, dal momento che da quando faccio parte del gruppo di studio sulla sanità abbiamo avuto modo di approfondirle nelle varie riunioni ) Se così fosse, avete fatto bene ad eliminarle
2) Qualcuno (certo a fin di bene,pensando in tal modo di sintetizzare) le ha completamente stravolte.
Ribadisco i punti essenziali delle mie proposte:
1) VIETARE L'INGRESSO DEI POLITICI NELLA GESTIONE DELLA SANITA' A QUALUNQUE LIVELLO (CONDITIO SINE QUA NON)bold text
2) SCORPORARE LE AZIENDE OSPEDALIERE E LE ASL DALLE REGIONI (Centri di potere politico), DOTANDOLE DI UNA PROPRIA AUTONOMIA DECISIONALE E FINANZIARIAbold text**
3) CONCORSI NAZIONALI PER DIRETTORI GENERALI - PRIMARI CON COMMISSIONE EXTRAREGIONALE SORTEGGIATA DA ELENCHI NAZIONALI, I CUI MEMBRI ABBIANO EFFETTIVA COMPETENZA NEL SETTOREbold text**
4) OBBLIGO PER I MANAGER SUL PIANO PENALE E CIVILE DEL PAREGGIO DI BILANCIObold text**
5) INDICI DI RILEVAMENTO DELL'EFFICACIA E NON SOLO DELL'EFFICIENZA DELLE PRESTAZIONIbold text (troppo spesso si confonde e per lo più in mala fede tra efficienza ed efficacia. Efficienza vuol dire in genere rapidità e minimo esborso di risorse ma non ha nulla ha che fare con l'efficacia che invece si misura in base al risultato - anche a distanza - ottenuto. Se in un ospedale ci sono più ricoveri, si opera di più, si dimettono gli ammalati al più presto, non vuol dire che sia necessariamente EFFICACE ma solo EFFICIENTE. Magari si privilegiano le malattie più banali, o si opera chi non ne ha bisogno, si fanno diagnosi più superficiali, e così via. Come si misura l'efficacia? Solo se nei parametri di valutazione si inseriscono determinati indici, quale quello della valutazione a distanza. Qual'è il pericolo più grave che deriva da questa confusione tra efficacia ed efficienza? VALUTARE LE PRESTAZIONI IN TERMINI DI D.R.G. .- vedi slides)
6) CENTRALIZZAZIONE DEGLI ACQUISTI, CONSULENZE,CONVENZIONI,APPALTI,ETC.bold text
7) IMMEDIATO SBLOCCO DEL TURN-OVER DEL PERSONALE MEDICO E PARAMEDICO CARENTE, OBBLIGO DEL PRE-PENSIONAMENTO O DELLA MOBILITA' REGIONALE DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO IN ESUBERO.
Ed altro ancora, come illustrato nella mia presentazione in powerpoint che grazie alla gentilezza di Nando Pennone è ancora presente nella pagina.
Non mi sembra invece che quanto pubblicato, per quanto condivisibile e in buona parte già propugnato anche da altre forze politiche,abbia la stessa valenza.
Mercoledì 23 gennaio ci sarà la riunione per mettere a punto le proposte locali da inviare in sede nazionale per il programma del M5S e io mi auguro che per quella data possa sapere se le mie proposte siano o meno condivise dagli altri membri locali.
Grazie e cordiali saluti a tutti
Pasquale Russobold text
(membro del gruppo di studio sulla sanità)
Ferdinando scusa, ma dimenticavo di aggiungere (come peraltro illustrato nella mia presentazione) le MOTIVAZIONI che mi spingono a formulare tali proposte:
1) NON E' VERO CHE LE RISORSE DEL SSN NON BASTANO, SONO SEMPLICEMENTE SPESE MALE (CORRUZIONE-INCURIA-INCOMPETENZA).bold text**
2) CIO' E' DIMOSTRATO DAGLI STUDI DI ISTITUTI A RILEVANZA NAZIONALE CHE DIMOSTRANO CHE I SOLDI SONO SPESI PIU' PER FINANZIARE SERVIZI ESTERNI E APPALTI CHE PER LA REALE ASSISTENZA MEDICAbold text**
3) INOLTRE PROPRIO LE REGIONI CON PIU' ALTO TASSO DI INDEBITAMENTO (CAMPANIA,SICILIA,CALABRIA,PUGLIA, guarda caso tutte al Sud,eccetto il VENETO) SONO QUELLE CHE HANNO LA PIU'
BASSA SPESA PRO-CAPITEbold text
Ergo il problema è tutto qui:
heading level 6
TROVARE IL MODO DI ESTROMETTERE LE REGIONI DALLA SANITA'
A mio avviso le Regioni andrebbero eliminate del tutto e sostituite da semplici e scarni enti di erogazione soggetti al controllo nazionale dello stato e ministeri, ma questo è un altro discorso…..//
Pasquale Russo
Desidero chiarire a quanti hanno mosso tale obiezione che NON E' ASSOLUTAMENTE NECESSARIO MODIFICARE LA COSTITUZIONE PER INTRODURRE IL PRINCIPALE CORRETTIVO DA ME PROPOSTO: SCORPORARE LE AZIENDE OSPEDALIERE DALLE REGIONI.
A tale scopo il riferimento all'articolo 117 della Costituzione non è pertinente. Tale articolo sancisce infatti quali siano le materie di competenza ESCLUSIVA DELLO STATO, quali siano le materie di competenza IN CONCORRENZA dello Stato, vale a dire nelle quali lo stato CONCORRE INSIEME con le regioni, e tra queste materie è elencata LA TUTELA DELLA SALUTE.
L'articolo costituzionale di riferimento è invece il 32 che sancisce IL DIRITTO ALLA SALUTE PER TUTTI. Tale articolo ha generato la nascita del SISTEMA SANITARIO NAZIONALE, ripeto NAZIONALE, e le successive modificazioni, di cui l'ultima istituita con la legge n° 833/78 e il successivo DL n° 229/99 (terza fase del tentativo di riordino del SSN) con la creazione di:
1) AZIENDE SANITARIE LOCALI O ASL
2) AZIENDE OSPEDALIERE (A.O.) e nella fattispecie AZIENDE OSPEDALIERE DI RILIEVO NAZIONALE (A.O.R.N.) le quali già da adesso sono considerate come CENTRI DI RIFERIMENTO NAZIONALE.
Il problema nasce dal fatto che il legislatore VOLUTAMENTE, obbedendo a motivazioni squisitamente politiche (nel senso deteriore del termine, cioè clientelari) ha sancito che due regole:
a) che la nomina dei vertici aziendali venisse effettuata dalle regioni
b) che le risorse venissero erogate dalle regioni
IL CHE E' UNA ASSOLUTA INCONGRUENZA, SOPRATUTTO PER LE A.O.R.N., RITENUTE A PRIORI CENTRI DI RILIEVO NAZIONALE.
Ma per eliminare un tale sconcio non è necessario SCOMODARE LA COSTITUZIONE!!
Basta modificare le leggi attuali (come in realtà si sta tentando di fare da circa 40 anni a questa parte ma senza un esito felice).
Io sono certo che ora con l'ingresso del MoVimento in parlamento ciò sarà sicuramente fatto.
SE NON STRAPPIAMO DALLE MANI DEI POLITICI LA GESTIONE DELLA SANITA' NON POTREMO MAI ELIMINARE I SUOI MALI PEGGIORI:
- RUBERIE (Tangenti, bustarelle, finanziamenti occulti a partiti e gruppi)
- SPRECHI (di attrezzature:vedi tangenti; di personale:vedi clientele; etc.)
- INCOMPETENZA (di chi è preposto a dirigere, in quanto designato nei centri di potere politico)
- INCURIA (gli amministratori hanno ben altro per la testa, certo non la tutela della salute)
Invito chiunque fosse interessato alla questione a vedere le mie SLIDES ILLUSTRATIVE accluse a questa pagina e a consultare il lavoro di di Fernando Sacco: " ART. 32 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA - DIRITTO ALLA SALUTE : COME SONO STATE REALIZZATE E CONTINUANO A REALIZZARSI LE RIFORME NELLA SANITA’ " nel quale viene sintetizzato il cammino sinora compiuto ma anche la necessità di ulteriori modifiche per adeguare le istituzioni sanitarie alle esigenze della popolazione.
Eccovi il link:
http://www.dirittosanitario.net/quadernidett.php?quadid=20
Un saluto cordiale a tutti.